INDICE

Avanti >>

.

Alla Scoperta delle Nostre Radici

Ricerche per ricostruire la storia di Oliveto Lucano: la preistoria

Ricostruire la storia di un paese è compito assai arduo, specialmente se si tratta di un paese, come Oliveto Lucano, quasi del tutto privo di documentazioni storiche, archeologiche o antropologiche.
Le origini del nostro paese risalgono alla preistoria, un periodo di cui, a differenza della storia, non esistono documenti scritti e che gli studiosi dividono in tre età, distinte a loro volta in diverse epoche:

1. ETA' DELLA PIETRA:
a) paleolitico
- inferiore (circa 400.000 anni fa per il materano)
- medio (circa 150.000 anni fa)
- superiore (circa 35.000 anni fa)
b) mesolitico (circa 10.000 anni fa)
e) neolitico
- antico (circa 7.000 anni fa
- medio (circa 6.000 anni fa)
- recente (circa 5.000 anni fa)

2. ETA' DEL RAME o cncolitico o calcolitico (circa 4.700 anni fa)

3. ETA' DEI METALLI:
a) età del bronzo (circa 3.800 anni fa)
b) età del ferro (circa 2.800 anni fa)

Le prime tracce di una presenza umana in Basilicata risalgono al paleolitico inferiore, precisamente al periodo dell’amagtala, termine greco che significa “mandorla” per indicare la tipica forma della pietra scheggiata di quest’epoca. La pietra è il “fossile guida” di questa età della preistoria proprio perché dal modo in cui è scheggiata si può risalire al periodo nel quale è stata lavorata. Nel paleolitico le variazioni climatiche, dovute alle glaciazioni e ai periodi interglaciali, modificano continuamente l’ecosistema e l’uomo, se per un verso è costretto ad adattarsi a questi fenomeni, per un altro verso comincia ad adattare l’ambiente alle sue esigenze (evoluzione biologica e culturale). Nella nostra regione il tipo umano paleolitico è l’homo erectus e l'homo sapiens neanderthalentis; il che è dimostrato da porzioni di femore rinvenute dallo studioso Piperno nel 1985 a Venosa e databili a 360.000 anni fa, cioè in pieno paleolitico inferiore. Di eccezionale importanza è stato anche il ritrovamento, vicino a noi, di un altro fossile umano, detto l’uomo di Altamura, in località Lamalunga. Questa recente scoperta non ha ancora avuto una classificazione sicura, ma sembra trattarsi della più antica testimonianza di presenza umana nelle regioni dell’Appennino meridionale. L’habitat ideale per l’uomo preistorico era costituito dai territori vicini ai fiumi e ai bacini lacustri perché con facilità l’acqua poteva essere incanalata verso le abitazioni, costruite all'aperto, per lo più, con frasche e pelli. Le abitazioni in grotte si troveranno solo nel mesolitico medio. Nel paleolitico superiore si abitava sia all’aperto che in grotte. E’ proprio a questo periodo (35.000 anni fa) che risale il complesso di grotte, con le scmbianze di un vero e proprio rifugio preistorico, di “Pietra della Mola”, una località ad oltre 1000 m. di altezza sul Monte Croccia-Cognato nel territorio di Oliveto Lucano. I gruppi umani di cacciatori-raccoglitori, formati da poche decine di individui dediti alla caccia di animali di grossa e media taglia, erano sparsi sul territorio e vagavano numerosi. Questi aggregati umani si spostavano in funzione dei pascoli e perciò erano nomadi, anche se limitati nei loro movimenti dalle barriere naturali: le catene montuose, i fiumi e i bracci di mare. L’economia inoltre era basata sulla raccolta di numerose risorse (insetti, uova. nidiacei, piccoli vertebrati, bacche, radici, frutta, foglie) che integravano la dieta a base di carne. Nella ricerca archeologica altra guida, oltre la pietra, è lo studio delle necropoli, cioè dei luoghi di sepoltura. perché ritrovamento di scheletri in una determinata posizione permette di individuare il periodo della sepoltura. La mancanza di necropoli nel paleolitico inferiore fa pensare all’inesistenza di riti funebri, segno forse di una maggiore rozzezza dell’uomo di questa epoca. Del paleolitico superiore possediamo notizie anche sui riti funebri: i corpi venivano deposti in posizione rannicchiata, in strutture di contenimento, e la sepoltura era accompagnata da rituali che prevedevano, in alcuni casi, anche l’uso di elementi o sostanze vegetali per la colorazione dei corpi e di un vero e proprio corredo funebre (oggetti in osso e in pietra). In quest’epoca appare l’homo sapiens sapiens e si hanno le prime manifestazioni artistiche costituite dall’Arte Parietale (dipinti su superficie rocciosa) e dall’Arte Mobiliare (incisioni o decorazioni su osso e pietra). I manufatti litici (pietre lavorate) sono tutto ciò che rimane dei momenti più remoti del nostro passato, anche se non mancano testimonianze di ossa di animali vissuti allora. Con il mesolitico terminano le glaciazioni, inizia un clima temperato e risale il livello dei mari. Tutto ciò determina un forte cambiamento nell’ecosistema: i grandi mammiferi scompaiono e l’uomo si nutre di risorse alimentari minori, rivolgendo particolare attenzione ai cicli riproduttivi di piante e di animali. Si pongono così le basi per lo sviluppo dell’agricoltura e della pastorizia e si avvia quel processo che caratterizzò successivamente l’economia produttiva del neolitico: la fine del nomadismo e l'inizio della stanzialità, dovuta ai raccolti agricoli e alle convivenze nei villaggi. Questa svolta epocale dell’umanità è documentata anche dalle innovazioni tecnologiche (uso di armi da getto, arco) e dal rito funebre. Quest’ultimo in particolare consisteva di sepolture in fosse appositamente scavate, con il corpo in posizione distesa, con corredo funerario costituito da strumentario osseo o litico e spesso decorato con ornamenti fatti di conchiglie e denti forati; ciò dimostra un inizio di maturità anche culturale. La scarsa documentazione riguardante i nostri luoghi non indica che essi non siano stati abitati dall’uomo preistorico, ma che sono state effettuate pochissime ricerche. Eppure si tratta di luoghi di altissimo interesse archeologico!


"IL PONTE" - Assoc. Culturale "Raffaello Delle Nocche"

Autore: Gabriella Petrone

 

[ Home ]  [Scrivici]